COMUNITA' DI ACCOGLIENZA PER GESTANTI E/O MADRI CON BAMBINI - SATTA SEQUI
All’ingresso in Comunità sarà compilata l’apposita scheda per gli ingressi in Comunità con la raccolta di tutti i dati e tutte le notizie utili alla predisposizione del registro degli ospiti e del piano personalizzato per ciascun ospite. Dopo aver osservato le potenzialità e le criticità degli ospiti, si favorisce l’ambientamento in un contesto di tipo familiare e l’acquisizione delle regole basilari della convivenza, in modo da sviluppare una relazione significativa con l’équipe educativa.
Obiettivo dell’osservazione è la costruzione del Progetto Educativo Individualizzato, all’interno del quale vengono individuate le aree di intervento, le criticità relative alla condizione, gli obiettivi da raggiungere (a breve, medio e lungo termine), le metodologie utilizzate e monitoraggi periodici.
Altri elementi essenziali per la costruzione del P.E.I. sono il vissuto precedente dell’ospite, informazioni e coinvolgimento della famiglia d’origine.
Il P.E.I., dopo essere stato concordato, nelle sue linee generali, con i servizi sociali del Comune di provenienza dell’utente, viene messo a punto dalla Referente nei primi mesi e viene redatto in relazione agli esiti dell’osservazione delle competenze genitoriali e dei bisogni del minore e della madre, delle loro potenzialità e degli effetti indotti dalla nuova situazione.
Il Piano personalizzato per le madri è predisposto in collaborazione con la donna ospitata e definisce le modalità con cui il gruppo di lavoro della Comunità sostiene le madri nelle loro esigenze psicologiche e materiali e nel percorso di autonomia.
Il P.E.I. non è un progetto statico, ma è costantemente aggiornato e muta nel tempo in base alle esigenze personali dell’ospite.
Il Piano dovrà specificare le azioni di supporto alla funzione genitoriale o di diretto sostegno al bambino che verranno svolte dagli operatori della Comunità per assicurare il soddisfacimento delle necessità di ascolto, cura e gestione delle madri e dei bambini e realizzare il superamento di eventuali situazioni di disagio sociale e psicologico.
Gli educatori dovranno aiutare gli ospiti a comprendere, in relazione all’età e capacità di discernimento, il senso dell’esperienza che stanno vivendo, con particolare riferimento alla propria situazione familiare, alle funzioni assolte dagli educatori, alla prospettiva che il Piano persegue.
Il ridotto numero degli utenti permette di fare sì che ogni progetto individualizzato riesca a soddisfare tutte le esigenze dell’ospite stesso; considerando che le problematiche legate al vissuto prima dell’inserimento in comunità, possono generare comportamenti che compromettono la vita quotidiana e le interazioni sociali.
Gli educatori saranno sempre in contatto e si rapporteranno con i servizi sociali dei Comuni di provenienza degli ospiti, sia durante la fase della predisposizione che durante l’attuazione del Piano Personalizzato ( P.E.I. ).
Gli educatori inviano regolarmente una relazione dettagliata con le metodologie educative programmate e la loro verifica costante sia al Tribunale per i Minori competente, sia alla Procura dei Minori che ai Servizi Sociali dei Comuni di provenienza degli ospiti.