1913 - Orfanotrofio Femminile "Satta-Sequi"
Nel 1908 i fratelli N.H. don Filippo e N.H. don Pietro Satta-Sequi furono eletti rispettivamente presidente e vicepresidente e fu deciso di istituzionalizzare l’accoglienza delle orfane.
Fu fatto un “Appello alla carità cittadina” per accogliere le adesioni e le offerte per istituire all’interno dell’Asilo una sezione di orfanelle. Don Pietro Satta-Sequi donò personalmente L.50.000,00 e lasciò poi in eredità terreni e immobili per un valore di L. 125.000,00 oltre a L.875.000,00 in buoni del tesoro per istituire <in seno all’Istituto dell’Asilo Infantile di Ozieri…una sezione di Orfanelle>, come recita l’art. 1° dello statuto dell’”Orfanotrofio Femminile Satta-Sequi”. In seguito pervennero le offerte di altri benefattori ed anche il gen. Baroncelli donò la sua abitazione.
L’"Orfanotrofio Femminile Satta-Sequi” il 05.10.1913, con Reggio Decreto di Vittorio Emanuele III, fu eretto Ente Morale con sede nella stesso immobile dell’Asilo e <sotto l’amministrazione dell’Asilo stesso>, di conseguenza, benché fossero due enti morali autonomi con bilanci separati, furono amministrati come un unico Ente.
Con il patrimonio lasciato in eredità da don Pietro Satta si decise di costruire un nuovo fabbricato che ospitasse l’Asilo Infantile: la palazzina di 3 piani con ingresso da via Matteo Madau, che attualmente ospita il C.I.A.O., fu progettata dall’ing. Grazi e realizzata nel 1930 dall’impresa G.A. Appeddu. La palazzina, apparentemente indipendente, in effetti forma un unico edificio con lo stabile donato da Agostino Mannu, è collegata internamente con scale e corridoi ed è servita dallo stesso impianto di riscaldamento.
Contemporaneamente fu deliberato di riservare all’Orfanotrofio femminile, dopo averlo ristrutturato ed ampliato, tutto il fabbricato lasciato da don Agostino Mannu, che aveva urgente bisogno di manutenzioni e si trovava in condizioni precarie tanto che l’ing. Efisio Garau aveva proposto di demolirlo e ricostruirlo oppure di abbandonarlo per edificare un nuovo edificio in altro sito. Fu anche acquistata e demolita la “Casa Ferralis”, che sorgeva dove attualmente si trova il giardino a valle e soffocava il palazzo donato da Agostino Mannu.
L’Orfanotrofio Femminile operò ininterrottamente, provvedendo all’ospitalità ed all’educazione di minori bisognose, nell’immobile di piazza Satta dal 1908 al 1981, quando l’Ordine Vincenziano ritirò le suore.
Non essendo riuscito a trovare personale idoneo per la gestione, il Satta-Sequi sistemò le assistite presso altre strutture similari provvedendo al pagamento delle rette ed ancora oggi continua a seguire la vita delle ex-ospiti intervenendo, anche con contributi economici, nelle situazioni di difficoltà e di disagio manifestate dalle stesse.
Attualmente lo stabile ospita gratuitamente anche i Boys Scouts.
Negli ultimi anni l’Ente Morale ha continuato ad operare, nello spirito dello Statuto ed in base agli scopi formativi ed assistenziali che hanno ispirato la sua istituzione; senza chiedere contributi pubblici e basandosi esclusivamente sulle proprie capacità finanziarie.
Ha stipulato una convenzione con il Comune di Ozieri per supportare progetti-obiettivo con finalità coincidenti con le previsioni statutarie, dando dei contributi per gli affidamenti familiari e per l’inserimento di minori in strutture protette.
Sono stati assegnati dei contributi alle giovani prive di uno dei genitori che si sono sposate o che hanno compiuto i 18 anni.
Insieme all’“Orfanotrofio Maschile Tola-Gajas”, per ricordare i 500 anni dalla scomparsa del capostipite di una delle famiglie che maggiormente ha contribuito alla nascita ed alla dotazione del patrimonio dei due Enti: il valoroso condottiero ozierese Leonardo Tola, ha bandito una consistente borsa di studio fra gli studenti delle superiori ed organizzato un affollatissimo convegno cui hanno dato il loro contributo illustri studiosi e ricercatori.